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Il tracciato internazionale della strada europea E45, che si snoda per 4920 Km dalla città siciliana di Gela a sud e quella norvegese di Karesuvanto a nord, ponendo un segno percettivo permanente nel territorio.

Il nastro stradale che dal comune di Umbertide si sviluppa attraversando i comuni di Città di Castello e Sansepolcro fino al comune di Pieve Santo Stefano attraversa terreni di fondovalle con configurazione prevalentemente pianeggiante, costeggiando panorami rurali di indubbio interesse paesaggistico.

La ferita inferta al territorio appare evidente come un solco profondo tra le superfici verdi della campagna umbro – toscana, causato dalla totale assenza negli anni della progettazione di una normativa ambientale specifica.

Sono tre i principali aspetti negativi dell’impianto attuale:

  • Inadeguatezza dell’inserimento paesaggistico che si esplica in una totale mancanza di valorizzazione delle urbanizzazioni e delle peculiarità territoriali presenti;
  • Inquinamento atmosferico: l’intenso traffico della grande arteria esaminata produce effetti negativi sulla qualità dell’aria, in misura evidente fino ad una distanza di 50-120 metri dal bordo stradale
  • Inquinamento acustico: ulteriore elemento di degrado del territorio con ricadute evidenti sulle popolazioni adiacenti il tracciato infrastrutturale e sul complesso faunistico locale. La categoria di pressione sonora media riscontrabile oggi sul tracciato va su valori compresi tra i 55 ed i 60 dB

IPOTESI DI INTERVENTO:

 Per rendere sostenibile il peso di una struttura come la E45, che impatta pesantemente con il territorio circostante, si rendono necessari interventi di mitigazione attraverso l’utilizzo del verde come linguaggio comune per il corretto inserimento paesaggistico dell’infrastruttura lineare ed il miglioramento dell’inquinamento sia acustico che atmosferico.

COME?

  • Piantumazione nelle fasce di rispetto adiacenti il tracciato stradale, a partire da una distanza minima di 6 mt (Regolamento per l’attuazione del DPR  610/96)
  • Raggruppamenti arborei per eliminare la distanza  tra le macchie boschive interrotte dall’impianto originario dell’arteria
  • Utilizzo di fasce arboree in corrispondenza di presenze abitative limitrofe alla carreggiata

BENEFICI

  • Diminuzione dei mini dissesti idrogeologici derivanti dal dilavamento dei terreni delle scarpate laterali e miglioramento dell’inquinamento acustico da traffico
  • Effetto frangivento e miglioramento della qualità atmosferica per assorbimento degli inquinanti
  • Le specie utilizzabili per questo tipo di mitigazione ambientale sono da ricondursi principalmente alle famiglie del genere quercus, tilia, fraxinus, populus, morus che sono facilmente componibili in fasce e/o filari e non crescono in modo particolarmente vigoroso così da evitare una potatura frequente.

Consenso*